Programma corsi 2018/2019
(inizio corsi: 07.01.2019 lezione di prova Lindy Hop Beginners Bolzano: 09.01.2019)
Bolzano: TIMESTEP DANCE STUDIO, Via Buozzi 14
Merano: Sala del SCM, Via delle Corse 115
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I diversi stili di ballo
Lindy Hop/ Swing
Il Lindy Hop é il piú conosciuto e diffuso tra i stili di ballo nati nella c.d. Swing Era.
Si tratta di un ballo di origine afroamericana nato ad Harlem (NYC), negli anni ’20 -’30 del secolo scorso e divenuto un vero fenomeno di massa.
Secondo la leggenda il nome fu dato da Shorty George Snowden che in occasione di una maratona di ballo durante le celebrazioni della trasvolata di Charles Lindbergh (detto “Lindy”) sull’Atlantico (“hop”; balzo, salto), dopo aver eseguito uno dei suoi passi secondo uno stile già in voga in alcune sale da ballo di Harlem, disse che stava facendo il Lindy Hop, I’m doin’ the Hop… the Lindy Hop, probabilmente pensando al celebre volo da New York a Parigi del pioniere dell’aviazione degli Stati Uniti.
Questo ballo swing di coppia è molto vivace, a volte perfino sfrenato, e lascia molto spazio alla spontaneità, all’improvvisazione e alla creatività.
Il Lindy Hop è come tanti balli swing altamente contagioso e diventa velocemente una parte irrinunciabile della propria vita. Una volta che si ha scoperto questo ballo, non se ne può più vivere senza!
Il Lindy Hop nasce dalla fusione di tanti altri balli come il Charleston, il Texas Tommy, il Foxtrott, il Black Bottom etc. Durante il revival negli anni ’80 e fino ció che viene considerato Lindy Hop é piú un mix tra i diversi stili di ballo swing come il Jitterbug, lo Shag, il Balboa, ma anche il One Step, il Two Step, il Peabody etc. che una stretta riproduzione del Lindy Hop quale ballo di origine afroamericana nato a Harlem alla fine degli anni ’30.
Le nostre lezioni di Swing/ Lindy Hop sono quindi volte allo studio dei balli che si possono ballare sulla musica swing e, soprattutto, del Lindy Hop, con l’obbiettivo di formare dei ballerini versatili che possano divertirsi in pista su ogni ritmo!
COLLEGIATE SHAG
Se ricordi di aver visto i personaggi dei cartoni animati che ballano
unendo solo guance e petto, uno contra l’altro, mentre i loro piedi si
muovono velocemente, allora hai visto sicuramente ballare il Collegiate Shag.
Si ritiene che le sue origini potrebbero risalire al sud degli Stati Uniti. Il Collegiate Shag è un ballo che si è evoluto dal charleston ed é divenuto popolare nella decade dei ’30 tra studenti universitari. Il termine “collegiate” è usato quando in riferimento ad una tipologia specifica di Shag, in queste caso lo Shag ballato per gli studenti.
authentic jazz & charleston
Quando parliamo del Vintage Jazz – anche conosciuto come Vernacular, Authentic Jazz o, a volte, come Original Jazz – ci riferiamo al ballo Jazz degli anni ’20, ’30 e ’40 a differenza del “modern jazz dance”, contemporaneo, che ha influenze di passi e tecniche di balli contemporanei.
Il Vintage Jazz ha la sua origine nella cultura
delle prime comunità africane negli Stati Uniti esattamente nei
quartieri di Harlem, New York. Si contraddistingue per un ricco
vocabolario di movimenti provenienti da diversi balli africani e afroamericani.
Come indica già il nome questo tipo di ballo viene ballato da solo e può
avere uno stile libero e improvvisato o fare parte di una coreografia.
Le coreografie più conosciute sono: Shim Sham Shimmy, il Big Apple e il
Tranky Doo.
Le caratteristiche fondamentali di questo ballo sono l’individualità e il ritmo. Rispetto ai balli europei, il Vintage Jazz ammetteva al ballerino tanta libertà di improvvisazione su forma di numerosi e vari movimenti e angoli. Come nel Lindy Hop e negli altri balli swing,
ogni ballerino ha uno stile unico che sviluppa man mano durante la sua
vita. Essendo un ballo che si danza da solo, lo stile individuale
diventa ancora più importante.
Secondo Alfred “Pepsi” Bethel – un famoso ballerino di vintage jazz e coreografo: “il ritmo nell’ambito del Vintage Jazz
è più importante dei movimenti stessi. Non c’è un modo specifico per
fare i movimenti dell’Authentic Jazz, l’importante è che il ritmo
sia consistente.”